GIANNI DE TORA

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1976 ''Collettiva per l'estate''- Galleria 9 Colonne, Trento 24 giugno-15 settembre

 
REDAZIONALE SUL QUOTIDIANO ''L'ADIGE'' DEL 24 GIUGNO 1976

Arte- Cultura – Spettacoli Alla Galleria '' 9 Colonne'' di Trento '' collettiva per l'estate''

Si inaugura oggi a Trento (ore 18) alla galleria d'arte «9 Colonne» nella sede della Società pubblicità editoriale, in via Cavour 39/41, la ormai tradizionale «collettiva per l'estate» (24 giugno - 15 settembre). Quest' anno sono 11 gli artisti proposti, volutamente di formazione e provenienza diverse, ma tutti impegnati in una ricerca personale e attuale. Ecco i loro nomi: Alberto Allegri (Parola – Parma), Maurizio Arponi (Milano), Adalberto Borioli (Milano), Mario Cagnoni (Firenze), Alfredo Carnelutti (Udine), Lea Chiodo (La Spezia), Renzo Colombo (Fara d'Adda – Bergamo), Gianni De Tora (Napoli), Marina Lanzara (Roma), Meinema (Milano), Elisabetta Sperandio (Trento e Milano). Se Alfredo Carnelutti persegue da anni con eccellenti prove una ricerca coloristica di sensibilità moderna basata su un rara conoscenza dei maestri veneti, Mario Cagnoni e Adalberto Borioli, in contrapposto, sono impegnati in un'espressione che trova le sue ragioni fondamentali nella scarna e riduttiva monocromia: l'uno nello «sfumato» pittorico, l'altro nel sottile variare del segno. Con Alberto Allegri si passa ad una sorta di bassorilievo, alla sovrapposizione di lamine metalliche sapientemente composte; il metallo, ma allo stato di pigmento, affascina anche Elisabetta Sperandio la quale lo introduce con misura nelle sue suggestive visioni di ascendenza mitteleuropea. In Gianni De Tora, Maurizio Arponi e Marina Lanzara, pur largamente differenziati, il discorso si fa razionale e viene condotto sul filo del progetto. Le superfici di questi operatori sono spazi controllati da movimenti lineari e dinamici in cui il colore è usato in senso didattico. Meinema, Lea Chiodo e Renzo Colombo operano su percorsi diversi dalla vasta sfera dell' astrazione: la Chiodo privilegia oggi, nelle sue opere più recenti, una stilizzazione di elementi vegetali iterati, composti ritmicamente; Meinema spazia nel campo della pura invenzione formale con agganci fenomenologici e controllata sensibilità cromatica; Renzo Colombo infine evidenzia una strutturazione di fondo del dipinto interessata da punti focali di indubbia espressività e incidenza percettiva.

 
 
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